Progetto

CONOSCERE IL DIABETE PER PREVENIRE ED INTERVENIRE!

Il diabete mellito è una malattia cronica caratterizzata dall’aumento della concentrazione di glucosio nel sangue. Quando l’insulina è prodotta in quantità insufficiente dal pancreas, nel sangue si avranno livelli di glucosio più alti del normale (iperglicemia) favorendo, così, la comparsa del diabete mellito. Dati regionali recenti (Osservatorio Arno Diabete in Veneto, 2014) indicano una prevalenza del diabete nella nostra Regione del 5.6% e un aumento dei casi di circa il 70% in 15 anni. A questi vanno aggiunti i soggetti che sono diabetici ma ai quali non è ancora stata fatta la diagnosi (diabete non noto). Oltre il 99% della popolazione diabetica è affetta da diabete tipo 2, meno dell’1% da diabete di tipo 1.

Sono circa 10mila le persone diabetiche censite nel Distretto del Veneziano della Ulss 3: solo nel 2016 si sono registrati circa nuovi 1000 casi. Come dire: 3 nuovi pazienti al giorno. Numeri importanti per una patologia altrettanto importante, che la Organizzazione Mondiale della Sanità inquadra come una delle principali emergenze sanitarie di oggi.

Il diabete non è una malattia contagiosa: vivere con un diabetico non fa venire il diabete. Il diabete non è una malattia ereditaria, nel senso che non c’è un passaggio inevitabile della malattia da una generazione ad un’altra. Esiste però una predisposizione familiare, soprattutto in caso di diabete tipo 2, per cui chi ha un diabetico fra i parenti di primo grado (genitori, fratelli) ha un rischio di ammalare superiore rispetto a chi non ha parenti con la malattia.

DIABETE: PERCHE’ PRENDERSENE CURA.

Il Diabete è una malattia davvero pericolosa perché silente. Si manifesta cioè prima in maniera asintomatica e quando la si scopre, spesso ha già fatto i suoi danni: il 20% dei casi scoperti tardi, infatti, presentano purtroppo già qualche complicanza come l’insufficienza renale, problemi cardiovascolari, la retinopatia, il piede diabetico. Dai dati regionali si stima che circa 5 persone su 100 sono malate di diabete e non sanno di averlo. Ciò fa ipotizzare che nel Distretto del Veneziano ci potrebbero essere altre 2000 persone col diabete senza saperlo.

Il diabete, se curato male o trascurato, soprattutto nelle persone predisposte, determina danni a vari organi e tessuti. Danni più o meno gravi, sono osservabili nell’occhio (retinopatia), nel rene (nefropatia), nei nervi (neuropatia), nelle arterie (vasculopatia) e nel cuore (cardiopatia) ma anche in altri organi e tessuti. Da questo punto di vista il diabete può essere definito una malattia sistemica (di tutto l’organismo). La malattia e le sue complicanze sono però curabili e questi danni possono essere minimi se vengono attuati i programmi di cura appropriati. Il diabete non deve essere trascurato perché le complicanze croniche della malattia, sia essa tipo 1 o tipo 2, possono essere lievi, moderate ma anche gravi, disabilitanti e fatali. Il diabete è la principale causa di cecità, di insufficienza renale con necessità di dialisi o trapianto, di amputazione non traumatica di un arto, e una delle principali cause di infarto del cuore e ictus cerebrale.

DIABETE: COME FARE PER CONTRASTARLO

Si lavora su più fronti. Gli specialisti ospedalieri hanno condiviso un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) coi medici di famiglia che permette, da un lato, di avere una mappa dei soggetti più a rischio (per famigliarità e sovrappeso) e, dall’altro, una collaborazione nella gestione di quei pazienti già inquadrati con la terapia. Poi si lavora intensamente sulla prevenzione: ad esempio, per chi è più a rischio, eseguendo annualmente un semplice esame del sangue. Poi, cercando di rispettare stili di vita corretti, soprattutto cercando di mangiare bene e sano evitando la sedentarietà.

In certi casi le complicanze sono clinicamente presenti già al momento della diagnosi per il fatto che la stessa è posta mediamente con un ritardo di 5-10 anni rispetto al reale inizio dell’iperglicemia. Per questo è necessario anticipare la diagnosi di diabete con controlli frequenti della glicemia soprattutto nei soggetti a maggiore rischio (predisposti alla malattia).

Anche le infezioni sono complicanze acute del diabete e possono contribuire alla comparsa di scompenso metabolico e al suo aggravamento fino alla chetoacidosi o alla sindrome iperosmolare non chetosica, oltre che meritare una particolare attenzione in quanto possono evolvere sfavorevolmente.
Infine non è previsto di guarire dal Diabete, ma è ampiamente dimostrate che si può e si deve curare. ll nostro progetto è aiutare e contribuire in un percorso lungo, non sempre facile, ma – se condotto scrupolosamente – sempre pagante.

INFORMAZIONI SUL DIABETE? SI, MA SOLO DA FONTI SICURE!

Alcuni link utili:
Società Italiana di Diabetologia
Società Italiana di Endocrinologia
Associazione Medici Diabetologi
Associazione Medici Endocrinologi